“ma i risultati del campo valgono ancora?”
Uno striscione, che nella foto si intravede appena, con un messaggio chiaro: “A chi comanda una domanda sola: ma i risultati del campo valgono ancora?”. Era il novembre scorso, il match quello contro la corazzata Sciacca, ma il tema di quel pezzo di carta srotolato sugli spalti dalla gente del Genio rimane tutt’oggi attuale. A tutte le latitudini ed in tutte le categorie, il calcio, proprio il gioco più bello del mondo, è ormai vittima di un sistema che va al di da dell’unico tribunale sacro che il pallone dovrebbe conoscere ossia il rettangolo di gioco. Non stiamo qui a dire cosa è giusto o sbagliato, cosa è lecito oppure cosa è illecito, non siamo noi a dovere decretare, a noi semplicemente piace quel calcio romantico che una volta, ebbene si una volta, trasmetteva emozioni immediate e gioie incancellabili. Senza allontanarci dal mondo del Palermo Calcio Popolare, nella stagione appena conclusa è stato proprio un tribunale a decretare la classifica finale. Il Città di Carini difatti, penalizzato a campionato in corso di tre punti, ha chiuso la regular season appaiato alla squadra del Genio, ma penalizzato dagli scontri diretti ha dovuto rinunciare alla disputa del play-off.
E poi c’è il nostro unico amore, il Palermo, che ha dovuto subire provvedimenti, ravvedimenti e vicissitudini varie annullando così il risultato maturato sul campo, ossia il terzo posto e la migliore posizione per la disputa degli spareggi promozione. L’abbiamo ribadito prima, non vogliamo, proprio perchè non siamo in grado di farlo, decretare sentenze; poi se c’è di mezzo l’amore, e quello per il Palermo è viscerale per i custodi del progetto, è impossibile scindere il cuore dal resto, ma sta di fatto che anche in Serie B si è assistito ad uno spettacolo che con il campo da gioco ha ben poco da spartire.
Ma non è tutto, perché quando il risultato acquisito sul campo viene ufficializzato anche da chi comanda arriva puntuale la ricerca esasperata del ripescaggio di turno per completare gli organici. Sul portale della Lnd è già disponibile da qualche giorno la guida ai ripescaggi per i campionati regionali del settore giovanile scolastico, ma ben presto saranno disponibili modelli e criteri per tutti i campionati dilettantistici. Noi come Palermo Calcio Popolare siamo stari chiari fin da subito: qualsiasi risultato sarà onorato con la partecipazione al campionato decretato sul campo, proprio perchè crediamo che la gioia di una vittoria di un campionato o la delusione e le lacrime di una sconfitta sono tra le emozioni più vere e genuine che il calcio ci regala. Proprio quelle emozioni che ormai vengono strozzate sul nascere con l’avvento del Var. Ormai vediamo i giocatori fermarsi subito dopo aver realizzato il gol, proprio cosi: quel gol che racchiude la ricompensa meritata dei sacrifici e del lavoro non viene neanche più onorato a dovere dai protagonisti in campo. I giocatori si fermano, scrutano gli arbitri mentre gli avversari cercano in ogni modo di convincere l’arbitro che il check e l’assistant review sono la soluzione migliore da adottare. E vanno a farsi fottere le astuzie dei giocatori, la malizia dell’attaccante e la furbizia del difensore, quelle piccole “emozioni” che regalavano gioia o rabbia in entrambi i casi vere e veraci, al tifoso ed anche ai protagonisti in campo.
Ma questo è quello che il calcio vuole? Ma questo è quello che ai tifosi piace del calcio?
Siamo convinti che anche quando le furbizie e le simulazioni regnavano impunite, a vincere era sempre chi aveva più voglia, proprio perchè quei gesti erano, a nostro avviso, figlie della voglia di vittoria.
Quel calcio romantico che ha fatto innamorare del pallone tanti di noi, oggi ci fa credere che un altro calcio è ancora possibile. Siamo onesti con noi stessi, non sarà il Palermo Calcio Popolare a potere fermare l’avvento del calcio moderno, ma in cuor nostro, e con i fatti, cerchiamo di fare calcio a modo nostro e con le nostre idee, che magari non saranno quelle giuste, ma sono quelle che a noi piacciono per il nostro progetto.
A partire dalla Scuola Calcio Popolare gratuita per isee inferiori ai 6000 euro o con 10 euro al mese per gli altri, passando dalla squadra del settore giovanile che anche la prossima stagione, senza alcun esborso economico, darà la possibilità a ragazzi del Cep, dello Zen e di altri quartieri della periferia e del centro storico della nostra città di confrontarsi in un campionato federale con altri pari età. Poi c’è la nostra gente che è la vera proprietaria del Palermo Calcio Popolare: nessun presidente che prende decisioni unilaterali bensì una base che con una gestione orizzontale, tra collette ed un pinta di birra in mano, che decide le sorti della squadra. Ma anche il cercare di trasmettere alla nostra prima squadra valori ed ideali che cozzano ampiamente con il calcio del nuovo millennio: giocare gratuitamente o chiedendogli dei contributi popolari per le trasferte è qualcosa che li rende unici in questo mondo
E sono proprio i nostri splendidi giocatori (prima squadra, settore giovanile e piccoli della scuola calcio popolare) che anche il prossimo anno rappresenteranno ed onoreranno la maglia di una squadra che ha deciso di fare calcio con dei valori propri, rispettando le regole, ma cercando di tenere lontano tutti quei fattori che stanno lentamente mandando a rotoli il gioco del calcio. E’ come accade ormai da quel 29 febbraio 2016 mai chiederemo una vittoria ai nostri ragazzi, bensì pretenderemo sempre che la maglia con impressa l’effige del Genio di Palermo sia sempre intrisa di sudore.
Lunga Vita al Calcio Popolare…contro il Calcio Moderno!